Quante volte avete sentito dire che uomini e donne sopportano il dolore in maniere diversa? Vita sociale, ormoni e altri fattori potrebbero determinare questa situazione; per questo la scienza sta iniziando ad approcciarsi al tema del dolore con ricerche sempre più focalizzate sul sesso biologico.
A dirlo è la medicina di genere, al centro della riflessione che Marina Rizzo, neurologa degli Ospedali riuniti di Palermo, ha portato al congresso Sno, di Riccione: “Sino agli anni ’90, non vi sono in letteratura studi sul dolore nella donna, probabilmente per le difficoltà legate alle variabili del sesso femminile: i cambiamenti ormonali nell’età riproduttiva, la gravidanza e la menopausa; inoltre, nelle pubblicazioni scientifiche il sesso non veniva riportato”.
Invece le differenze tra i generi sono molte e molti sono i fattori che condizionano la diversa percezione tra maschi e femmine, in particolare per il dolore “forte”: influenze socioculturali, cognitive, psicologiche e vissuti personali che risentono degli stereotipi.
“Al bambino – ha spiegato la neurologa – si insegna sin da piccolo ad essere ‘uomo’ portandolo a sviluppare un’identità di genere che include anche modelli di imitazione (di come affrontare il dolore) che influenzano la percezione degli stimoli dolorosi e le relative risposte. Si è visto che la soglia di soggetti esposti a modelli di tolleranza al dolore aumenta di tre volte”.
Il sesso femminile è più sensibile alla percezione del dolore con percentuali che variano dal 56% al 45,6% delle donne contro il 44% – 32% degli uomini. La differenza è più evidente al di sotto dei diciotto anni (il 30,4% delle ragazze contro il 19,5% dei ragazzi) e dopo i 65 anni (il 40,1% delle donne contro il 23,7% degli uomini).
Nella differenza di percezione tra uomini e donne non si può non tener conto dell’influenza degli ormoni sessuali. “Da studi clinici – ha aggiunto la Rizzo – sembra che il testosterone abbia un’azione protettiva sul dolore. Si è vista l’associazione tra la diminuzione della concentrazione di androgeni e dolore cronico mentre l’utilizzo di ormoni estrogeni aumenta la percezione del dolore. Sono note poi le variazioni della sintomatologia dolorosa durante il ciclo mestruale”.